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Le ProcessioniUna delle caratteristiche più peculiari del culto a San Gemolo è il ricorso alla sua intercessione per ottenere pioggia nei periodi di siccità. Questa pratica ha avuto differenti fortune nel corso dei secoli ed ora è quasi scomparsa a motivo dell'estinguersi della civiltà contadina che l'ha sempre alimentata. Consisteva nel recarsi pregando in processione all'Oratorio di San Gemolo dove si concludeva la cerimonia con una speciale preghiera di intercessione (nel caso di processione guidata da un sacerdote) o con la recita del rosario (in caso di processione spontanea). Spesso al termine del rito veniva raccolta l'acqua della sorgente per spargerla successivamente sui campi. Questa pratica, e le modalità con la quale veniva messa in atto, mette in luce due aspetti singolari e caratterizzanti del culto del santo. In primo luogo la tendenza a rivolgersi a San Gemolo per chiedere la protezione di aspetti materiali, anche economici, della vita in linea con la sua vicenda umana che l'ha portato ad incontrare il martirio difendendo beni concreti. In secondo luogo il carattere popolare e spontaneo di queste pratiche. Come ha bene documentato Brazzale sono spesso donne del paese che spontaneamente si ritrovano per organizzare la processione, successivamente chiedono l'assistenza di un sacerdote e, qualora non l'ottengano, danno vita ugualmente al gesto. Questo fatto testimonia il fortissimo radicamento popolare della devozione, un radicamento che ha consentito nei secoli il sopravvivere del culto nonstante la definizione di 'leggenda' affibiata a San Gemolo dai sapienti di questo mondo. Le prime testimonianze di questi riti risalgono al 1596 quando sono descritti negli atti della visita di padre Leoneto Clivono delegato di San Carlo. Durante la prima metà del '700 il canonico Antonio Maria Petazzi documenta a Busto Arsizio, nel Giornale Ecclesiastico, processioni ed aspersioni con l'acqua di S.Gemolo mandata a prendere a Ganna. Alla fine dello stesso secolo lo storico Brambilla registra che le processioni partivano anche da Varese e che si mandava a prendere l'acqua perfino dal Piemonte e dalla Liguria. Diversi, come è ovvio, i resoconti dei vari priori succedutisi a Ganna.
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ImmaginiAll'esterno della Cappella di San Gemolo vi è un pozzetto che raccoglie le acque che sgorgano da sotto l'altare della cappella stessa. In questo luogo i fedeli venivano ad attingere le acque al termine delle processioni per impetrare la fine della siccità.
Anche all'interno del pozzetto esterno alla Cappella si verifica il fenomeno dei sassi rossi. |
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