San Gemolo
San Gemolo

Sezioni

Inizio
La Passio
La tradizione di Uboldo
La tradizione di Ganna
I Documenti storici
La Santità
La Badia
La Cappella
La Fonte
Le Reliquie
La Liturgia
La Festa
Le Processioni
La Preghiera
I Miracoli
Il Nome
Contatti

Approfondimenti

Madonna Misericordia
Fruttuaria

Inni
Due candele
Polacco?
Mappe

Centro Studi

E-book
Bibliografia
Ricerca
Indice dei Nomi

 

BOOKSHOP

Le Reliquie

Da sempre la tradizione colloca a Ganna le spoglie di San Gemolo. Lo attestano già i documenti più antichi come il Privilegio di Arnolfo III del 1095 e il Goffredo da Bussero.

Prima della attuale Badia vi era sul posto una piccola chiesa dedicata a San Michele e, sotto l'altare di quella chiesa si è sempre ritenuto fosse seppellito San Gemolo.

Quando la Badia fu costruita la chiesa di San Michele e il suo altare furono inglobati nella nuova costruzione. Venne costruito un nuovo altare maggiore e quello antico di San Michele finì per trovarsi addossato all'abside della nuova Badia.

Finiti questi lavori la chiesa venne consacrata e dedicata a San Gemolo nel 1160 dall'Arcivescovo di Milano Uberto da Pirovano.

Agli inizi del '600 furono necessari lavori di sistemazione dell'abside quindi vennero smantellati sia l'altare maggiore che l'antico altare di San Michele. Durante queste operazioni vennero alla luce una serie di reliquie.

Durante la visita pastorale del 1612 il Cardinale Federico Borromeo cominciò a mettere ordine nella questione.

Sotto l'altare maggiore trovò una piccola urna contenente diversi frammenti di ossa, ciascuno accompagnato da una piccola pergamena con l'indicazione del santo cui appartenevano. Poichè risultò chiaro di cosa si trattasse non ci soffermeremo.

Sotto l'antico altare di San Michele trovò invece i resti ossei di tre persone. Non sapendo distinguere sul momento a chi appartenessero decise di farli rimuovere e collocare in un'urna che ordinò si facesse incassare nella parete di sinistra della cappella maggiore con una lapide che riportasse la scritta 'Ossa reperita sub antiquam perietem Sancti Michaelis hic servantur.'

Contemporaneamente diede ordine al prevosto di Varese don Cesare Porto di svolgere un'indagine per capire a chi appartenessero quelle reliquie.

In realtà nessuno fece un bel niente di quello che il Cardinale aveva ordinato e le reliquie rimasero in sacrestia in un'urna di argento poichè l'Ospedale Maggiore di Milano (da cui ora dipendeva la Badia) non finanziava l'opera.

Finalmente nel 1643 il priore don Bernardino Aimetti riuscì ad ottenere i soldi necessari e le ossa furono sistemate dove il cardinale Federico aveva indicato.

Il prevosto di Varese non si fece più sentire e delle reliquie non si occupò più nessuno per 300 anni.

Nel 1937 il nuovo priore don Francesco Galli, appena nominato, prese a cuore la cosa e ottenne dal Cardinale Schuster l'apertura di seria indagine sulle reliquie.

Il cardinale fece trasportare le reliquie in Curia e dispose un inchiesta storica e scientifica sui reperti.

La parte scientifica dell'inchiesta fu affidata al prof. Judica il quale stabilì che dei 3 individui due avevano un'età sicuramente superiore ai 60 anni al momento della morte.

Del terzo dice: 'I resti scheletrici risultano appartenere alla specie umana; ad un individuo di sesso maschile. Non si può stabilire la data di inumazione e di riesumazione; si nota però una particolare cura nell'esumazione dallo stato di conservazione delle ossa. L'individuo era alto m. 1,56 circa. L'età si aggirava sui 25-28 anni.'

Lo scheletro risulta mancante di diverse ossa e il cranio è ridotto alla sola calotta.

Fotografia scattata dal professor Judica Corviglia (o da un suo assistente) al termine dell'esame medico-legale condotto sui resti di San Gemolo. La foto è conservata presso il Museo della Badia.

 

Da queste osservazioni e dall'esame storico il cardinal Schuster conclude che effettivamente quelle possono essere considerate le reliquie di San Gemolo; dispone quindi il loro rientro a Ganna che avviene solennemente nell'agosto del 1941.

Le reliquie sono attualmente collocate sotto l'altare maggiore.

Le immagini che seguono sono riferite all'ingresso trionfale in Ganna delle reliquie di San Gemolo il 16 agosto 1941. Foto conservate presso il Museo della Badia.

16-8-1941

 

 

 

 

Immagini

Altare Maggiore

L'altare maggiore della Badia di Ganna sotto il quale sono collocate le reliquie di San Gemolo.

 

Particolare dell'urna dentro la quale riposano le reliquie di San Gemolo.

 

Reliquiario contenete frammenti ossei di San Gemolo e di Sant'Imerio. Tradizionalmente, durante il pomeriggio della festa patronale (4 febbraio) i fedeli si ritrovano in chiesa per la cerimonia del bacio delle Reliquie.